Venerdì, 11 Novembre 2011 10:07

A proposito del Museo Riso

Nuvole: a proposito del comunicato stampa degli Amici del Museo Riso : Il Museo prima di tutto

Il Museo Riso, cresciuto intorno alla felice idea di Museo diffuso, è diventato una realtà importante e va difeso. Anche noi di Nuvole lo sentiamo un po’ nostro.
La comunicazione di chiusura del Museo da parte del Direttore Sergio Alessandro ha avuto un chiaro carattere provocatorio (come anche l’attacco hacker al sito condotto dal comitato cittadini per il museo Riso) e non crediamo si sia trattato di un atto improvvisato e solitario. 
Al centro della diatriba ci sono i finanziamenti, gli ormai famosi 12 milioni di Euro richiesti con progetti sul capitolo dei Fondi Strutturali europei.
E’ stato sottolineato come con questi finanziamenti, che si aggiungono ai finanziamenti per la gestione ordinaria pari a circa 500.000 euro l’anno, il Riso diventerebbe il più ricco museo d’Italia. Diciamo anzi che, se crediamo alle assicurazioni che sono pervenute in questi giorni da parte dell’Assessorato, il Riso è oggi il più ricco Museo d’Italia. Ed essere per una volta tanto i più ricchi ci piace. Come anche ci ha detto Monti, si deve essere orgogliosi della propria ricchezza. 
In questo caso si tratterebbe dell’orgoglio di aver avuto la capacità di concepire e presentare dei progetti di alto profilo culturale, di avere speso bene il denaro in questi anni, di avere realizzato iniziative a costi congrui. Perché la Direzione del Museo non rende pubblici, con orgoglio, i bilanci del Museo in questi anni? Quanto sono state pagate le consulenze? I viaggi? I trasporti? Gli artisiti? Quali sono concretamente le iniziative proposte e le relative spese a fronte dei 12 milioni di euro? Sono queste le informazioni utili per capire come stanno le cose. Infatti dice bene il Prof. Maurizio Carta che la vicenda non deve essere derubricata a mero scontro politico tra il Presidente della Regione Lombardo e Gianfranco Miccichè. Ma poiché il 'bottino' c’è, lo scontro politico c’è, le scadenze elettorali ci sono, non avrebbe dovuto essere proprio compito dei responsabili del Museo sgombrare il campo, con dati alla mano, da lampanti coincidenze? Potrebbero ancora farlo.

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